Nella trentunesima domenica troviamo ancora un pubblicano, Zaccheo.

La sua bassa statura dice anche della condizione infima di disonestà che si trova a vivere.

Vede Gesù, il famoso maestro che scendeva dalla Galilea, e vuole risolvere il problema della sua scarsa altezza arrampicandosi su di un albero. Ma al maestro non interessa la sua finta altezza, Lui vede Zaccheo per come egli è veramente. Non c’è bisogno di finzioni.

E Zaccheo scende, accoglie l’invito di un maestro diverso dagli altri e ritorna alla sua statura. A questo punto Cristo può agire da vero maestro e Signore. Tolta ogni falsa difesa, attraverso il suo sguardo misericordioso, si fa strada in Zaccheo la contrizione per le proprie malefatte. Ed è libertà, vera, onesta. Gli altri non vedranno, non capiranno. Ma quell’uomo è cambiato.

Che aspetti? Scendi subito! Togli ogni difesa, lasciati amare da Cristo. Lascia che Lui ti dica chi sei veramente. E sia libertà dai pesi che gravano sul cuore.

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