<<Sì, pressappoco, sappiamo di avere un’anima, perché lo abbiamo sentito dire e perché ce lo insegna la fede. Ma i beni che può racchiudere quest’anima o chi abita in essa, o il suo inestimabile pregio, sono cose che consideriamo raramente. Di conseguenza, ci si preoccupa poco di adoperarsi con ogni cura a conservarne la bellezza: tutta la nostra attenzione si volge sulla rozza incastonatura di questo diamante o sul muro di cinta di questo castello, cioè il nostro corpo>> (Castello interiore, santa Teresa d’Avila).
L’eccessiva importanza che viene data alla cura dell’esteriorità è un problema rilevato già da santa Teresa cinquecento anni fa. E oggi, forse, la provocazione del suo messaggio appare ancora più incisivo. Di certo il corpo e la psiche hanno un ruolo fondamentale nella vita, ma la santa carmelitana ci ricorda che abbiamo una dimensione ben più profonda e che irradia tutto il resto: la vita spirituale.
La realtà spirituale viene spesso confusa con quella psicologica. L’uomo è un tutt’uno e non è mai possibile definire separazioni nette, ma possiamo anche affermare che la vita spirituale della persona umana è ancora più profonda di quella meramente psichica e la trascende.
Teresa ci insegna ad andare a scoprire questa dimensione perché è in essa che è possibile vivere l’unione piena con il Dio-amore che la abita.
Per entrare nel meraviglioso castello della nostra anima occorre solo iniziare a pregare attraverso un dialogo personalissimo a tu per tu con Dio.
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