Il cammino verso il Natale ci porta anche verso il tema della notte. San Giovanni della Croce ha sviluppato abbondantemente il tema del buio nel rapporto dell’anima con Dio. Scrive il Cantico spirituale durante il tempo della sua prigionia a Toledo, un periodo di vero buio esistenziale per lui. Eppure la notte di cui parla in questa strofa è la notte del riposo: l’anima riposa sul petto dell’Amato. È l’avvicinarsi del primo chiarore mattutino, nel quale si iniziano a intravedere i segni della Sapienza divina nelle sue creature, si percepisce la corrispondenza armoniosa e silenziosa tra gli eventi della vita e il disegno d’amore su tutta la creazione. È il linguaggio di Dio che riecheggia nel profondo della solitudine notturna. La luce dell’aurora è nutrimento che ridona vigore e fa innamorare in modo nuovo.
Anche nella Notte Santa non manca il chiarore di una luce. Anche nella povertà della stalla nascosta agli occhi dei potenti risplende il riverbero della stella cometa.
Quali sono le luci che rischiarano le tue notti? Quali incontri rappresentano per te gli albori di un nuovo giorno e ti permettono di intravedere il disegno d’amore di Dio per la tua vita? Quali avvenimenti sono cene che ristorano e ti rinvigoriscono nel cammino?
Forse è arrivato il tempo di aprire gli occhi, di accorgersene e di ringraziare.

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