L’acqua è l’elemento che accomuna tutte e tre le letture di questa domenica, festa del Battesimo di Gesù (Mc 1,7-11). Quella stessa acqua in cui viene immerso Gesù nel Giordano è la stessa acqua che ci genera alla vita di Dio (1Gv 5,1-9) e ci dona la possibilità di vincere le seduzioni ingannevoli del mondo. Cirillo di Gerusalemme, non a caso, parla del fonte battesimale come di una tomba nella quale muore la vita del peccato e nel contempo di un grembo materno da cui rinascere alla vita nuova in Cristo.
Ma ancora. L’acqua è anche ciò che disseta il cuore dell’uomo, lo nutre e feconda il terreno della sua esistenza portando frutto a suo tempo (Is 55,1-11).
Gesù scende nell’acqua del Giordano, si abbassa ed entra nella nostra umanità fragile e ferita per donarle la sua veste bianca di salvezza. Si spoglia di sé per rivestirci della sua stessa vita divina e farci risalire dalle tenebre del peccato. Soffoca sott’acqua cio che ci conduce ad una esistenza vacua e insignificante per farci tornare a respirare l’ossigeno di una vita piena secondo lo Spirito.
Il battesimo del Signore non è un evento che tocca solo la sua storia, ma è ciò che restituisce alla nostra storia il significato originario per cui è iniziata: vivere da figli appassionati.
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