Alla vigilia della professione perpetua è consuetudine vivere un lungo tempo di preparazione e di formazione spirituale per rispondere con maggiore consapevolezza al sì per sempre di Dio.

Ed effettivamente possiamo dire che un periodo come questo ci voleva proprio: è stato un grande dono.

Siamo arrivate in noviziato alla fine di giugno da cinque comunità diverse, stanche e affaticate per l’anno apostolico appena trascorso, ma anche con un certo fremito nei confronti di un passo definitivo che fa venire le vertigini.

Se nella prima professione religiosa si gioisce al desiderio della meta raggiunta, ai voti perpetui ci siamo ritrovate con un vissuto interiore più maturo e consapevole della vita che vogliamo vivere.

Non ci aspettavamo due mesi così intensi: non solo nella formazione intellettuale e spirituale, ma soprattutto nella condivisione del quotidiano, nel ritorno alle origini della nostra vita religiosa e anche nella riscoperta della freschezza del nostro carisma carmelitano.

Stare con le sorelle anziane e con le più giovani del noviziato, sbrigare le faccende di casa più disparate (…dalla cucina al cucito, dall’assistenza infermieristica alla pittura, dalle ricreazioni alle visite delle comunità…) ci hanno fatto percepire come è bello e come dà gioia che i fratelli stiano insieme.

Ci viene dal cuore ringraziare il Signore e la nostra famiglia religiosa per i giorni trascorsi nella fraternità e per la possibilità di professare i voti solenni nelle nostre rispettive comunità, nelle quali tutte ci ritroveremo ogni volta, insieme alla Madre e alle altre sorelle. Questa è l’occasione per coltivare l’amicizia tra noi e condividere una scelta così importante là dove ognuna vive.

Ora torniamo nelle nostre case con la speranza che questo tempo ci sostenga nel futuro e porti frutti di vera comunione.

sr. Monica, sr. Anna, sr. Fernanda, sr. Chiara e sr. Nicoletta

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